gay pride valencia 2007
Sabato pomeriggio io e Marina ci siamo fiondate al Gay Pride.
Sul mega tir tabbozzo e nero di Legendario.
Abbiamo bevuto e gridato e ballato e aizzato i passanti per un paio d'ore, da lassù.
Peccato che la Lola non era con noi...
E poi arriviamo in Plaza Ayuntamiento, e la Rita (alcadesa de Valencia) non scende, e noi ricominciamo a ballare a quien le importa, e i megatrans fanno le foto con le nonne, e personaggi assurdi circondano la nally che alza la gonnellina verde e grida ai turisti "Fotoooooo!!!!".
E poi mi chiama Gianluca, che è arrivato da Barcelona, allora andiamo verso casa, ma in metro chiama Emilio e ci attacca la paranoia dell'ETA, email strane, voci che girano, i falò di San Juan imminenti, decine di migliaia di persone che a mezzanotte si troveranno nello stesso luogo (a la playa en frente de Pans&Co, Valencia), e il panico si diffonde, attraverso la rete e i messaggi e le telefonate, è un attimo e un mucchio di gente sclera, perde il controllo, e poi pensi che nove su dieci non accadrà nulla, ma tanto l'obiettivo è stato raggiunto, diffondere il panico, seminare terrore.
A questo serve il terrorismo, a farti vivere con la paura, anche se poi non succede un cazzo.
Così arriviamo a casa, e vedo Gianluca dopo sei anni, e ci mettiamo a parlare di bombe.
No hay comentarios:
Publicar un comentario