primo giorno nelle marche
in un giorno di 26 ore riesco a:
- innanzitutto arrivare per l'ora di pranzo nel golfo (aka le marche) prendendo solo tre treni (e partendo alle 5 e un quarto di mattina da Milano Centrale, dopo aver dormito un paio d'ore, e soprattutto dopo una domenica di lavoro e conseguente sveglia alle cinque e trenta del mattino... e poi anche del pomeriggio)
- accendere il piccolo mercoledì e scoprire che si è incantao. non lo potrò più usare per tutta la vacanza
- pagare cinquantadue centesimi per usare il bagno più sporco di Scozia trasferitosi per l'occasione alla stazione di Ancona
- vedere le rotonde di Ancona ("tanto Ancona è tutta lì"... ma io non so se fidarmi...)
- accecarmi sulle pietre bianche del Conero senza farmi picchiare dalle coppiette che sicuramente erano super infastidite dai miei acuti involontari ed improvvisi (ma niente bagno, paranoia rocce e troppo freddo)
- fare il pranzo-merenda delle quattro del pomeriggio sull'ermo colle di Leopardi a Recanati
- tentare di restaurare un vecchio cinema
- sembrare zia Augusta (zia Augusta è un po' matta e si veste strana, a quanto pare...)
- fare un figura di merda con un tenore
- comprare per dieci euro un litro e mezzo di ron y cola ("ragazzi, ma siete appena tornati dalla Spagna, per caso?": commento del barista alla nostra richiesta con bottiglia in plastica levissima da svuotare perchè la volevamo piena d'alcol)
- ballare per quattro ore circa di seguito ad una festa hawaiana
- baciare una ragazza (bella, tra l'altro) che mi lascio scappare solo perchè non dormo da due giorni
- ballare musica anni cinquanta con una ventina di persone diverse (tra loro, l'uomo più grosso del mondo, che si fa picchiare senza motivo da degli stronzi perchè è laureato in scienze della pace...)
- evitare (per una volta) di fare la cretina con gli sbirri mentre sono in botta allegra
- autoconvincermi e convincere altre tre persone (ma non c'è voluto molto, stavano peggio di me: una senza una scarpa, uno senza il suo cappello di paglia ma con collana hawaiana, un altro con bretelle che è riuscito a non perdere solo perchè ce le aveva attaccate addosso) che alle 5 del mattino, dopo 48 ore sveglia, piena d'alcol entrato in circolo con salti da rock acrobatico inventato, ero in grado di guidare una vecchia uno per due ore in luoghi a me sconosciuti
- parlare delle famiglie anarchiche carrarine e della povertà a milano alle sei del mattino (e intanto guidare... nelle condizioni di cui sopra)
- fare il toboga (sempre con la uno) sulle colline marchigiane, perchè da me le curve ci sono solo in orizzontale e quando vedo gli scivoli mi esalto, dico "ma quella la dobbiamo fare???", prendo la rincorsa e quando si risale mollo il volante e grido "su le maniiiiiii". sei e trenta circa del mattino, 140 all'ora circa (ma questo me lo dicono dalla regia il mattino dopo, perchè io non me ne sono accorta)
- vedere l'alba sulle colline
- mangiare con un euro
- restare sola per cinque minuti e farmi intortare dal "maniaco del mattino"
- rompere le palle a uno sconosciuto alle sette del mattino per farmi dormire in casa sua
- soprattutto: non vomitare mai
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