martes, agosto 28, 2007

primo giorno nelle marche

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in un giorno di 26 ore riesco a:


  • innanzitutto arrivare per l'ora di pranzo nel golfo (aka le marche) prendendo solo tre treni (e partendo alle 5 e un quarto di mattina da Milano Centrale, dopo aver dormito un paio d'ore, e soprattutto dopo una domenica di lavoro e conseguente sveglia alle cinque e trenta del mattino... e poi anche del pomeriggio)
  • accendere il piccolo mercoledì e scoprire che si è incantao. non lo potrò più usare per tutta la vacanza
  • pagare cinquantadue centesimi per usare il bagno più sporco di Scozia trasferitosi per l'occasione alla stazione di Ancona
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  • vedere le rotonde di Ancona ("tanto Ancona è tutta lì"... ma io non so se fidarmi...)
  • accecarmi sulle pietre bianche del Conero senza farmi picchiare dalle coppiette che sicuramente erano super infastidite dai miei acuti involontari ed improvvisi (ma niente bagno, paranoia rocce e troppo freddo)
  • fare il pranzo-merenda delle quattro del pomeriggio sull'ermo colle di Leopardi a Recanati
  • tentare di restaurare un vecchio cinema
  • sembrare zia Augusta (zia Augusta è un po' matta e si veste strana, a quanto pare...)
  • fare un figura di merda con un tenore
  • comprare per dieci euro un litro e mezzo di ron y cola ("ragazzi, ma siete appena tornati dalla Spagna, per caso?": commento del barista alla nostra richiesta con bottiglia in plastica levissima da svuotare perchè la volevamo piena d'alcol)
  • ballare per quattro ore circa di seguito ad una festa hawaiana
  • baciare una ragazza (bella, tra l'altro) che mi lascio scappare solo perchè non dormo da due giorni
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  • ballare musica anni cinquanta con una ventina di persone diverse (tra loro, l'uomo più grosso del mondo, che si fa picchiare senza motivo da degli stronzi perchè è laureato in scienze della pace...)
  • evitare (per una volta) di fare la cretina con gli sbirri mentre sono in botta allegra
  • autoconvincermi e convincere altre tre persone (ma non c'è voluto molto, stavano peggio di me: una senza una scarpa, uno senza il suo cappello di paglia ma con collana hawaiana, un altro con bretelle che è riuscito a non perdere solo perchè ce le aveva attaccate addosso) che alle 5 del mattino, dopo 48 ore sveglia, piena d'alcol entrato in circolo con salti da rock acrobatico inventato, ero in grado di guidare una vecchia uno per due ore in luoghi a me sconosciuti
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  • parlare delle famiglie anarchiche carrarine e della povertà a milano alle sei del mattino (e intanto guidare... nelle condizioni di cui sopra)
  • fare il toboga (sempre con la uno) sulle colline marchigiane, perchè da me le curve ci sono solo in orizzontale e quando vedo gli scivoli mi esalto, dico "ma quella la dobbiamo fare???", prendo la rincorsa e quando si risale mollo il volante e grido "su le maniiiiiii". sei e trenta circa del mattino, 140 all'ora circa (ma questo me lo dicono dalla regia il mattino dopo, perchè io non me ne sono accorta)
  • vedere l'alba sulle colline
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  • mangiare con un euro
  • restare sola per cinque minuti e farmi intortare dal "maniaco del mattino"
  • rompere le palle a uno sconosciuto alle sette del mattino per farmi dormire in casa sua
  • soprattutto: non vomitare mai

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calendario!!

il nallyPlayer

scaricala e divulgala!

scaricala!
la tesi della nally in formato pdf leggero leggero monitor resolution:
"izquierda de copia - nuovi sensi del possesso nell'era digitale"
tesi di laurea in teoria e metodo dei mass media
relatore: tommaso tozzi
accademia di belle arti di carrara
dipartimento di arti multimediali
a.a. 2006/2007

siete ufficialmente autorizzati
a scaricarla
e regalarla
a chi volete
perchè è un'opera rilasciata sotto
licenza Creative Commons 3.0 Unported Attribution - No Commercial.

vi state chiedendo di che cavolo parla la tesi, vero? anche io.
in effetti dal titolo si può non capire nulla
ma non è un buon motivo per non leggerla!
comunque, ecco un dono alla vostra pigrizia mentale
(anche se così si perde un po' di magia...):
"izquierda de copia" parla del copyright e delle alternative legislative
nate nella nostra era digitale,
parla del copyleft, del free software, dei nuovi mercati di musica online,
dei biobrevetti, della scrittura collettiva, dei nomi multipli...
e, in generale, di come la nostra vita sta cambiando.