sábado, octubre 13, 2007

totally resaca day

ricevo una richiesta da couchsurfing.com.
un ragazzo americano che ha bisogno di un posto per dormire, solo per una notte.
gli dico che andrebbe anche bene, perchè casa è completamente vuota, e ci sono solo io.
questo accadeva giovedì sera.

mi chiama il venerdi mattina mentre ancora dormo (oddio, solo ieri, ho già perso il conto dei giorni!) e gli confermo che può stare da me.
mi alzo dal letto e SORPRESA! la casa è piena di gente.
mi sa che siamo tipo 7 o 8 persone.

no pasa nada, il ragazzo americano dormirà con me, in camera, anche se preferivo lascairgli il divano.

lui arriva nel pomeriggio, si chiama Alex ed è davvero una personcina carina: non è cretino, ascolta buona musica, è stato in Africa, è cresciuto vegetariano e lava i piatti dopo aver mangiato.
è fantastico.

la sera usciamo con Noemi e Peter.

andiamo al Phenomenon, o qualcosa del genere.
un posto tremendo dove ogni quattro minuti qualcosa si infrange al suolo, e la musica è troppo alta per parlare ma troppo orrenda per ballare, e i ragazzi hanno magliette bianche con dragoni e felpe rosa, e le ragazze sono tutte grasse e meravigliosamente super zoccole.
non ci sono tavoli, ma solo qualche sgabello alto, di difficile gestione, e che sparisce appena ti giri.

però la birra costa poco.
io pago e richiedo esplicitamente solo la prima.
le successive tre arrivano senza richiesta.
alla quarta perdo decisamente il conto.

parlo tantissimo con Peter, ma al momento non saprei dirvi di cosa.

quando usciamo non capisco già più nulla.
ho pochi ricordi del tragitto fino a Benimaclet.

dentro al quartiere mi perdo in un minuto, e mi rendo conto di essere completamente in botta.

ma arriviamo al Glop sani e salvi.
dopo trenta secondi dimentico che siamo li solo perchè devo fare pipì, e che in realtà la nostra meta era lo Swan.

mi rilasso, fumo bevo fumo bevo fumo, mentre io e Noemi attacchiamo a parlare con una ragazza di Brescia che ha perso totalmente ogni accento italiano.
tra noi tre italiane parliamo spagnolo.
Peter non capisce perchè.
il ragazzo americano ride.

qualcuno mi ricorda della missione Swan, così andiamo prima a fare pipì.
nel cesso del Glop racconto a Noemi della mia idea di fare il corto sulla ragazza che sta al cesso, che ho sempre in testa e non faccio mai.

allo Swan non entro nemmeno, resto fuori a parlare con Peter.
ricordo solo di avergli spiegato la parola "matiz", "sfumatura".
lui pensava parlassi di Henri Matisse.
abbiamo parlato anche di Snatch.
lui dice che se non vivi in Inghilterra almeno dieci anni, Snatch non lo puoi capire. e che la traduzione l'ha ucciso.

Noemi e Alex ci vengono a dire che la musica allo Swan non è bella, quindi cambiamo, e per la strada capita che facciamo delle foto ad un paio di scarpe bianche per terra e che incontriamo i miei coinquilini che vanno allo Swan.
e io: "è una merda, è una merda", e manco ero entrata.

arriviamo al Mama Africa, dove entro sempre con Carolina ma poi esco subito perchè non c'è mai nessuno.
stavolta è pieno di negracci grossissimi che ballano reggae, io ballo un po' le cose zozze con uno di loro vincendo una scommessa con Noemi ("vediamo chi si accolla per prima un negraccio").

ballo le cose zozze anche con Peter, ed è super divertente fare 'ste cose con un inglese.
gli devi insegnare tutto, anche a muovere il culo senza sembrare un tronco di legno.
c'è di buono che Peter, da buon studente di Fisica, è una spugna e impara tutto.

in realtà, stasera Peter è una spugna in tutti i sensi: è stata sua l'idea di ubriacarci al Phenomenon, e quando è ubriaco è uno spasso e parla tantissimo.

in una pausa d'aria fuori dal Mama Africa, io e Alex conosciamo Mystic Alpha, un negraccio bellissimo con super rasta che mi parla di Charlie Parker, ma non capisco perchè.
quando ci presentiamo mi dice "I'm Mystic Alpha. Respect.", e io resto totalmente rapita da tutto quello che fa e da come lo fa.

vado in bagno e mentre sono lì a fare pipì si spegne la luce.
dico "cazzo".
mi succede spesso.
stavolta, però, ho l'illuminazione: cambiare il soggetto del corto con la tipa in bagno e aggiungere la luce che si spegne.

torno a ballare e trovo le freccette magnetiche.
impazzisco, giochiamo, scommettiamo, perdo tre euro ma abbiamo una birra.

ballare è difficile, è tutto troppo lento e io vado sempre un po' più veloce del dovuto.
ma ad un certo punto mi rilasso e vado davvero reggae.

Peter vuole andarsene da un'ora e mezza, e io "sì sì, non ti preoccupare", ma in realtà mi dimentico di questa richiesta e non ce ne andiamo mai, e Peter continua a ballare.

ad un certo punto, mentre stiamo ballando, lui mi ricorda che doveva portarlo via da quel posto che non gli piace molto, e aggiunge:
"più che altro mi dispiace per l'americano, perchè qui ci sono solo ragazzi e LESBICHE!!".
su "lesbiche!" mi prende per le spalle e mi scuote.
al che io rispondo soltanto: "qui ci sono lesbiche?? dove, dove??".

in effetti, la clientela del Mama Africa è quasi esclusivamente maschile.
credo di vedere due femmine, basse grasse nere vestite di bianco, e in più c'è un soggetto con le tette enormi che sembrano finte come quelle dei Legnanesi e la faccia da maschio e non capisco.
l'unica cosa chiara è che è di colore.
però è bionda.
bò, sono confusa, pero no pasa nada.

quando usciamo dal Mama Africa sono almeno le quattro e mezza.
incontro di nuovo i coinquilini che mi dicono che allo Swan, come siamo andati via noi, hanno cominciato a mettere musica anni ottanta.
bestemmio.
lo Swan ha chiuso.
bestemmio un'altra volta.
coi miei coinquilini blatero qualcosa e faccio la solita figura da sballona, ma va bene.

decidiamo di andare a casa, anche se io avrei ancora tutto da smaltire.
in casa, io e Alex ci facciamo un toast, e io spero che sia sufficiente e mi sistemi la sbornia.
ovviamente non sarà così.

andiamo a dormire e Alex vuole mettere la sveglia.
gli dico che è pazzo, e che ci alzeremo intorno a mezzogiorno e mezza, se per lui non è troppo presto.
ride e dice che va bene, mentre ripete che sono really funny, e a me viene in mente la scena di "My name is Tanino" nella quale Giuseppe dice a Tanino che "funny" significa "ridicolo".
ma lo dice con quell'accento siciliano chemi fa spaccare.

sono le cinque quando spengo la luce e ho la brillante idea di non abbassare la tapparella.

apro gli occhi e penso siano le quattro del pomeriggio.
sto malissimo.
non sono nemmeno le dieci del mattino.

non so che fare e mi sento ubriaca.
mi giro nel letto e in testa mi si muove qualcosa, ed è davvero come se tutto ondeggiasse, là dentro.

mi alzo, vado in bagno, bevo un bicchiere di latte, mi sento lo stomaco sottosopra e non capisco cosa devo fare.

torno a dormire e mi sveglio alle 14:15.

alex alle 16:30 esce di casa per andare a Barcellona.

io alle 17 pranzo con il risino in bianco, poi un tè caldo.
tiro il pacco a Noemi per la sera e decido che non farò nulla finchè non mi sentirò meglio.

sono le 21:32 di sabato e ancora mi sento in botta.

1 comentario:

Anónimo dijo...

Essì... il negraccio di Mama africa è davvero gnocco... Alpha, l' ho conosciuto ieri... davvero bello...

calendario!!

il nallyPlayer

scaricala e divulgala!

scaricala!
la tesi della nally in formato pdf leggero leggero monitor resolution:
"izquierda de copia - nuovi sensi del possesso nell'era digitale"
tesi di laurea in teoria e metodo dei mass media
relatore: tommaso tozzi
accademia di belle arti di carrara
dipartimento di arti multimediali
a.a. 2006/2007

siete ufficialmente autorizzati
a scaricarla
e regalarla
a chi volete
perchè è un'opera rilasciata sotto
licenza Creative Commons 3.0 Unported Attribution - No Commercial.

vi state chiedendo di che cavolo parla la tesi, vero? anche io.
in effetti dal titolo si può non capire nulla
ma non è un buon motivo per non leggerla!
comunque, ecco un dono alla vostra pigrizia mentale
(anche se così si perde un po' di magia...):
"izquierda de copia" parla del copyright e delle alternative legislative
nate nella nostra era digitale,
parla del copyleft, del free software, dei nuovi mercati di musica online,
dei biobrevetti, della scrittura collettiva, dei nomi multipli...
e, in generale, di come la nostra vita sta cambiando.