dati sensibili in confusione
19.42 08/01/2008
e che dire quando il tuo ascensore, preso mille volte, ti sembra andare più lento del solito?
ti lascia più tempo per pensare.
mille volte.
dieci piani.
ventisei anni.
quarantatrè chili.
un albero di natale vero sul balcone.
due macchine distrutte alle spalle.
due storie serie sulle palle.
due botte in testa il giorno sei gennaio 2008.
tre macchine fotografiche analogiche e una lola digitale.
mille fidanzati e nessuna voglia di fidanzarsi.
e i disegni dei bambini, con le persone e i fiori grandi come le persone, alberi piccoli come cuccioli, sfondi rosa, abiti zebrati, striscia di cielo sopra e striscia di prato sotto come in cinemascope, gambe unite, braccia aperte, colli assenti, cuori nell'aria, soli a quattro raggi.
non sapere che fare della propria vita può diventare un problema quando sai che devi decidere se andare in islanda oppure no ( e se sì, sei mesi oppure dodici?).
e vorresti dare inizio ad un mese di clausura per finire la maledetta tesi che non hai più tanta voglia di fare...
ah, certo, c'è stato un momento in cui avevi voglia di farla..
ma è così lontano nel tempo e nello spazio che non lo senti più tuo... o meglio, pensi ad esso come ad un amico che non vedi da tempo eppure non ti decidi a chiamare. tutti i giorni pensi meglio se lo faccio io prima che lo faccia lui. perchè poi quando ti ritrovi che ti ha chiamato lui per primo hai voglia a dire cazzo sono giorni che mi dico chiamalo e non lo faccio! a quel punto, di solito, non ci crede più nessuno. nemmeno tu. ah, cazzo, ti giuro che ti stavo pensando proprio ieri mentre ritiravo la pentola dal fuoco e aspettavo che il couscous prendesse la consistenza adeguata, per una volta ogni tanto.
l'islanda è lontana. ciononostante, non è questo che mi frena.
io non so se il mio corpo è pronto al freddo.
a mesi e mesi di freddo.
mi hanno detto che se parto a maggio becco una specie di pomeriggio autunnale perenne.
c'è sempre luce, ma poca.
non so se voglio lasciare il mio caldo nido spagnolo proprio all'inizio dell'estate.
non so se posso farmi questo.
non so se voglio vivere un pomeriggio lungo sei mesi.
garciamoragarciamora.
non capisci nemmeno se vuoi uscire, stasera.
hai addosso mille colori, di cui tre sono tre differenti viola e forse un numero uguale di verdi.
lo shopping compulsivo non ti soddisfa.
vorresti farlo con qualcuno che non è qui con te.
continui a parlare in terza persona singolare come i matti.
e non te ne accorgi nemmeno.
2 comentarios:
Ahhh mia dolce Nally!
Sai che ti dico?
Islanda, Valencia, Padania, Viareggio, Carrara... ovunque tu vada o sia stata, sarai e da sempre sei una persona magica:-)
Il freddo, il caldo, il buio, il sole... l'importante è che tu parta perchè credi nel viaggio, aspiri ad una nuova esperienza... ma se devi partire per fuggire da chissà che-chi o cosa, allora resta dove sei, fermati anche un lungo istante e prenditi una pausa breve o lunga per capire cosa vuoi o cosa non vorrai mai.
Non entrare nei gironi (atei però) danteschi... non è da te, o forse lo è, ma ti rende troppo reale e invece, dal mio punto di vista o di svista, tu non devi essere troppo reale o perderai per strada il tuo essere incontaminata come un bambina.
Ti voglio bene e vorrei tu trovassi solo il bene... poi se parti e sarà una fuga non ti rimprovero comunque... anzi ti verrò a trovare ;-)
Sonia
grazie
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